Il nuovo Comune nato dalla fusione si chiamerà Presicce-Acquarica: lo hanno deciso i rispettivi Consigli comunali riuniti il 23 a Presicce e il 24 ad Acquarica. Tra i consiglieri, in undici hanno detto sì ad Acquarica (due gli assenti) mentre i presiccesi – pur approvando la deliberazione da inviare alla Regione con la richiesta formale – hanno registrato due voti contrari e qualche asperità nel corso dei lavori, tanto che il Sindaco Riccardo Monsellato ha invitato tutti quanti ad uscire da visioni sospettose (“svendita del paese”, calcoli elettorali…) ed a guardare alla questione, dando ai cittadini tutti gli strumenti per poi poter decidere liberamente nel referendum consultivo che si terrà su convocazione della Regione.
Il cammino verso la nascita di un unico Ente procede, dunque. Nell’atto approvato in questi ultimi giorni si richiama per sommi capi tutto il percorso compiuto ed iniziato il 4 giugno del 2015 con i Consigli comunale decisi a “avviare la progettazione e la realizzazione della fusione dei due Comuni. Erano state fissate in quella sede anche le tappe: rappresentare questa volontà ai cittadini “tempestivamente e periodicamente”; renderli consapevoli sugli esiti delle attività svolte; istituire un apposita commissione consiliare consultiva per l’esame di tutte le iniziative preparatorie del processo di aggregazione. Quindi nel dicembre 2016 vi era stato l’affidamento di un incarico per lo studio di fattibilità al prof. Luigino Sergio. La Commissione consiliare per la fusione si era poi insediata il 29 marzo dell’anno scorso. Di quello studio hanno avuto contezza i Consigli comunali dei due paesi riuniti nel giugno scorso con l’approvazione delle rispettive Giunte agli inizi di luglio. Oltre a Monsellato, l’altro protagonista principale è stato Francesco Ferraro (nella foto con Monsellato).
Ma ancorché vicini alla fine della procedura, le resistenze non mancano, come già descritto in precedenti articoli di Piazzasalento e consultabili sul sito. Gli echi si sono avuto anche in queste ore. C’è chi accusa le due Amministrazioni di non aver coinvolto fino in fondo i cittadini; chi ha da ridire sul nome proposto in cui Presicce figura prima di Acquarica e chi parla di una “presiccesità perduta”, nel senso della identità di una comunità. Fino ai dubbi di chi pensa che i finanziamenti a valle dell’operazione fusione, previsti dalle norme statali, siano in realtà poco concreti. Si va adesso verso il referendum il cui esito è però consultivo e non vincolante. Consci di ciò, alcuni hanno annunciato su Facebook la volontà do mettere in campo un comitato per il no. Di questo si può stare certi: se ne discuterà ancora.
Blasi, il padre della legge regionale: “Atto coraggioso e straordinario” ” Intanto il consigliere regionale Sergio Blasi, padre della legge regionale sul tema, saluta con favore quest’ultimo passaggio: “Un evento storico e straordinario nella storia della Puglia che non accadeva da più di 90 anni. Un plauso alle comunità e alle loro Istituzioni che si sono dimostrate mature e proiettate verso il futuro. Un traguardo reso possibile da una mia legge regionale, la n°34 del 2014”. Per Blasi “quest’atto importante e coraggioso giunge a coronamento di un percorso politico certosino, portato avanti in Consiglio regionale grazie anche al contributo tecnico del prof. Luigino Sergio”. Quindi il capitolo dei finanziamenti: “Per le comunità di Acquarica e di Presicce, oltre al miglioramento delle performance amministrative e al risparmio legato alle economie di scala, si aggiungeranno trasferimenti statali e regionali pari a 17 milioni 760.867,36 euro in dieci anni. Un’occasione di crescita economica e culturale a cui non si può rinunciare”.
Pubblicato su Piazzasalento il 25 luglio 2018
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