Chiedono un riconoscimento ufficiale della loro categoria e precise indicazioni per poter ripartire in questa fase di emergenza sanitaria. Sono i titolari delle ludoteche, un settore che come e più di altri sta soffrendo da mesi per la chiusura dell’attività imposta dalle norme anti-contagio.
Per ottenere i propri diritti, i titolari si sono riuniti per la prima volta in un’associazione nazionale che vede le proprie diramazioni nelle regioni e nelle province. Per il Salento e la Puglia ad essere stato nominato responsabile è Paolo De Nicoli, di Presicce-Acquarica, che con la sorella Francesca gestisce la ludoteca “Puffolandia” (località Presicce).
In questi giorni hanno indirizzato una lettera al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e un’altra al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rivendicando le proprie istanze. Un nodo che viene al pettine è quello del riconoscimento delle strutture, necessario da districare soprattutto in questo momento particolare.
«Abbiamo chiuso i nostri spazi appena è scattata la quarantena, ma in tutti i decreti e i provvedimenti che finora sono stati presi della nostra categoria non c’è menzione – afferma Paolo – e sono in tanti ormai che stanno decidendo di chiudere l’attività. Siamo passati dal sentire musica e la voce squillante dei bambini al buio e al silenzio più totale, dall’oggi al domani. Lavoriamo in sinergia con altri settori che risentono del momento, dal catering, agli addobbi e tutti coloro che vengono chiamati in causa per l’organizzazione di una festa per i bambini».
Le ludoteche sono un aiuto essenziale per i genitori nella gestione dei figli e si occupano non soltanto della parte “ludica”, ma offrono anche il servizio baby-parking per i genitori lavoratori. Alla rete hanno aderito diverse strutture tra le quali, oltre quella di Presicce-Acquarica alcune di Gallipoli (“C’era una volta” e “Animagique”), Casarano (“Ludoteca Pocyo”), Alessano (“Nuvoletta”), Tiggiano (“Zamaliot”), Tricase (“Magà”) e Lucugnano (“Libro cuore”).
«Per noi che lavoriamo con i bambini sappiamo benissimo che la sicurezza e l’igiene viene prima di ogni cosa – continua De Nicoli – ma vogliamo sapere quando e come ripartire, noi del settore siamo caduti nel dimenticatoio. Perciò nelle due lettere facciamo delle richieste precise oltre alle proposte». Al presidente Conte chiedono un sostegno economico per ammortizzare i costi di gestione dei locali e per garantire il minimo di sostegno ai lavoratori, oltre a maggiore chiarezza e tutela a livello legislativo per il settore. Mentre la richiesta rivolta ad Emiliano è quella di essere ascoltati direttamente entrando a far parte del gruppo di lavoro che si sta occupando di vagliare le regole per la ripartenza in sicurezza, così come per altri settore economici.
«Non vogliamo essere lasciati soli in questo momento. Le nostre richieste – concludono i fratelli di Presicce – consentirebbero al settore di riprendere un percorso verso la normalità operativa, che comunque avrà inevitabili ripercussioni negli equilibri economico-finanziari difficili da recuperare nel breve periodo».
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 13 maggio 2020
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