Anche la politica interviene per esprimere solidarietà ai lavoratori e chiedere chiarimenti in merito alla vicenda della “Dimora San Carlo”, il centro socio assistenziale di riabilitazione psichiatrica, all’indomani dello “sfratto” (esecutivo tra sei mesi) firmato dal Commissario prefettizio di Presicce-Acquarica, Claudio Sergi, con la deliberazione n.67 del 10 settembre scorso. Alla base della decisione un parere legale richiesto a suo tempo dal Comune di Acquarica del Capo ma finora sconosciuto anche allo stesso responsabile del settore servizi sociali Antonio Saracino il quale ha sottoscritto il relativo parere tecnico alla delibera “al solo fine di non arrecare ulteriori danni contabili o amministrativi all’Ente”, ma precisando di aver preso visione del parere legale in questione solo in occasione della suddetta delibera.
Il rappresentante della Lega di Presicce-Acquarica, Giacomo Palese, ex vicesindaco di Acquarica, non entra nel merito legale della faccenda, ma si domanda se non fosse stato prima opportuno interpellare la società civile e valutare il da farsi “a tutela dell’interesse dei 15 utenti e dei 28 dipendenti della struttura”. «Sarebbe stata cosa giusta – continua la nota della Lega – consultare un professionista e chiedere allo stesso un parere legale relativo alla possibilità di risolvere la questione adottando una soluzione alternativa alla richiesta di rilascio». Palese pone delle domande sul perché la società Riasop (che gestisce il Centro) non sia stata informata per tempo così come gli stessi uffici comunali, venuti a conoscenza della richiesta di rilascio e del parere legale nel momento stesso della firma della delibera. Palese, inoltre, riporta il caso della Casa di Riposo in via Coletta e ricorda le soluzioni adottate dall’ex amministrazione di Acquarica per la tutela dei dipendenti e conclude: «Perché in questo caso l’ex sindaco di Acquarica non è intervenuto sul punto consigliando correttamente il Commissario per adottare un comportamento diverso?».
Anche la locale sezione del Pd (segretario Francesco Tomai, nella foto) interviene e chiede al Commissario: «È stata fatta una ricognizione degli immobili pubblici in dotazione al nostro Comune? È a conoscenza che l’immobile, in passato asservito a scuola materna, a causa di un grave incidente mortale, è stato ritenuto non idoneo a tale funzione? Comprendiamo, continua la nota – vista l’infondatezza della suddetta argomentazione, che non abbiate avuto la possibilità di approfondire e studiare un piano strategico elativo agli edifici pubblici a disposizione del nuovo Ente, fidandovi probabilmente di pareri interessati al solo raggiungimento di un obiettivo lontano dall’interesse collettivo. Non comprendiamo invece la celerità di intimare lo sfratto ad una struttura accreditata con il sistema sanitario regionale (equiparabile ad un piccolo presidio ospedaliero) in un paese che per reddito pro-capite è agli ultimi posti della Provincia di Lecce».
Lo stesso ex sindaco di Presicce, Riccardo Monsellato, interviene per chiarire la sua posizione: «In un certo qual modo si cerca di tirarmi in ballo nella vicenda, voglio fare una precisazione in modo fermo e preciso: la delibera in questione non è mai stata sottoposta alla mia attenzione, né tanto meno ne ho mai sollecitato l’adozione. Una volta venuto a conoscenza del contenuto della delibera ho manifestato le mie perplessità al Commissario».
Anche il consigliere regionale Ernesto Abaterusso, presidente del gruppo consiliare LeU/I Progressisti e segretario regionale di Articolo Uno, in una nota esprime il suo disaccordo e nei confronti della decisione assunta. «Non comprendo quale sia la direzione che si vuole imboccare con questa scelta, ma ciò che è certo è che occorre scongiurare non solo il danno occupazionale, ma anche le pesanti ricadute sull’utenza. Bene fa quindi – afferma Abaterusso – chi esprime la propria contrarietà alla chiusura di una struttura senza alcun confronto con il territorio e senza alcuna condivisione di una strategia comune. Sono al fianco dei lavoratori e delle famiglie degli ospiti che chiedono un ripensamento rispetto alla scelta assunta nei confronti di una struttura che funziona bene e che concorre a garantire un livello di assistenza indispensabile per il territorio. Personalmente sosterrò con forza e determinazione qualsivoglia soluzione che punti a valorizzare le potenzialità del centro e guardi ai reali bisogni dei cittadini».
Rocco Palese, ex parlamentare di Forza Italia, afferma: «Priorità sovraordinata a tutto e a tutti va data alla continuità assistenziale dei pazienti attualmente in carica alla struttura Dimora San Carlo. Non esistono altre soluzioni o/e decisioni se non quella di mantenere in vita la struttura assistenziale. Si proceda senza indugio, anche in virtù delle numerose normative nazionali e regionali».
Ilaria Lia
Pubblicato il 17 settembre 2019
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