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Viesti: Il nuovo fronte di scontro sarà sui Lep

Una lezione speciale per il professore Gianfranco Viesti, invitato da Ande e Soroptimist International Bari, nella sala del consiglio comunale cittadino per parlare di autonomia differenziata, davanti ad una sala gremita, silenziosa e attenta. Il primo commento non poteva che riferirsi alla sentenza della Corte Costituzionale che si è espressa in merito alla legge, definendola incostituzionale in più punti. 

“La Corte è intervenuta pesantemente sul processo dell’autonomia e su quello che può succedere. La sentenza è stata anticipata da un comunicato il 14 novembre scorso – afferma Viesti, professore di Economia applicata dell’Uniba -. Nella sentenza ci trovo delle indicazioni di principio su che cosa è l’Italia, come deve funzionare e sull’interpretazione della Costituzione, inoltre ci sono una serie di interventi sulla legge estremamente pesanti, con la dichiarazione di costituzionalmente illegittimi diversi articoli e comma (l’art. 1 com2; art. 2 comma 1 e 2; art. 3 i primi dici commi; art. 4 comma 1; art. 8 comma 2; art. 9 comma 4; art. 11 comma2). Un ministro che ha proposto questa legge così piena di incostituzionalità e l’ha fatta approvare dal parlamento forse dovrebbe prendere atto di tutto questo”. 

Il professore, autore del libro “La secessione dei ricchi”, titolo che ha fatto storcere il naso a qualche presidente di regione fortemente a favore della legge, rispondendo alle domande della moderatrice Maddalena Tulanti, ha accennato brevemente a come si è giunti alla legge, ha snocciolato i motivi per cui l’autonomia così formulata dividerebbe l’Italia e produrrebbe solo forti ineguaglianze, e ha smontato tutte le motivazioni di chi è a favore. Tre sono stati i punti chiave dai quali si è sviluppato il discorso: potere, politiche pubbliche e diritti dei cittadini. Regioni Stato all’interno del Paese, Parlamento esautorato, finanziamenti distribuiti in base alla spesa storica, che non rispecchia le reali necessità dei territori. 

“L’autonomia è una questione di potere – spiega il docente, che, alla luce della sentenza della Corte, aggiunge come adesso – “i Lep possano diventare il nuovo fronte della secessione dei ricchi”. Non più percorribile la strada per la quale le regioni dovrebbero richiedere materie d’autonomia o di trattenere i finanziamenti, il discorso sui Lep sta assumendo una rilevanza nuova. “È stata creata una commissione ad hoc per raccogliere tutti i Lep che ci sono ed è già partita con il piede sbagliato perché si sta occupando solo delle materie oggi in capo allo Stato, e non di quanto già a carico delle regioni e dei comuni – afferma Viesti -. Inoltre, sta adesso decidendo i criteri in base ai quali calcolare il costo dei servizi, e secondo il ragionamento che si sta facendo, dato che il costo della vita è più basso si dovrebbero trasferire meno soldi al sud”.  E continua: “Sono cose di immediata attualità, il 19 dicembre c’è l’ultima riunione della commissione. È una cosa complicata dal punto di vista tecnico, ma molto chiara da un punto di vista politico e qui vorrei vedere le forze di opposizione ancora assenti su questo tema”.

Per quanto riguarda il referendum gli stessi giuristi non si sono ancora espressi, bisogna aspettare per capire quali saranno gli effetti che producono i cambiamenti alla legge chiesti dalla corte. “Si saprà entro febbraio se ci sarà o meno – e conclude – la strada verso l’uguaglianza è molto difficile, le proposte politiche sono scarsissime, perché i partiti sono debolissimi e dunque se non ricostruiamo la politica a partire dal basso ci teniamo l’Italia di oggi, che è meglio della secessione dei ricchi, ma comunque non accettabile. “L’Italia così com’è non va bene, ci sono tante cose da migliorare e leggi da attuare, la nuova costituzione non funziona bene, ma non possiamo pensare di aggiungere altre disuguaglianze, dobbiamo occuparci dei diritti di tutti”.

Ilaria Lia

Pubblicato su Nuovo Quotidiano di Puglia il 4/12/2024

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