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Ficarra e Picone in sala a Bari per la presentazione de “L’Abbaglio”

Sala piena e biglietti prenotati già da settimane, al Multicinema Galleria di Bari, per poter vedere il film “L’abbaglio” e soprattutto per ascoltare il racconto dei due protagonisti Salvo Ficarra e Valentino Picone, disertori che si ritrovano con la spedizione proprio nel momento cruciale della storia, a portare a termine il sogno di liberare la Sicilia, il sud, dai Borboni e unire l’Italia. 

Uscito giovedì nelle sale già sta ricevendo ampi consensi, il film racconta la storia che si conosce, lo sbarco dei mille, da un punto di vista diverso, partendo da una storia vera, quella del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini, impersonato da Toni Servillo. In sala anche il regista Roberto Andò a rispondere alle domande del pubblico che non si sono fatte attendere. 

“È la storia che mi ha fatto venire voglia di rimettere insieme questo meraviglioso cast – afferma Andò, già autore della pellicola “La Stranezza” con lo stesso cast – questa era l’occasione di raccontare un episodio che mi ha sempre affascinato, quella di un colonnello a cui Garibaldi ha chiesto un sacrificio, riuscendo poi nell’impresa”. 

Il film racconta degli ideali, della voglia di libertà che ha mosso generazioni di tutta Italia, ma mostra anche le resistenze, I compromessi “che non sono sempre necessariamente negativi” commenta il regista. 

“Quando abbiamo letto copione abbiamo pensato che fosse un’occasione bellissima – rispondono gli attori-, già col primo ci siamo fatti una cultura studiando tutto Pirandello, ora abbiamo studiato ora tutto il Risorgimento”. E facendo riferimento ai personaggi Ficarra afferma: “Credo che il maestro ha lanciato un messaggio chiaro su chi è il truffatore dei due”. 

Nel film Picone è un bluffatore con le carte e ci tiene a precisare: “Le mani sono le mie, per darmi l’accento veneto ricevevo i messaggi vocali dagli amici, ma per imparare a giocare con le carte ho dovuto allenarmi per sei mesi”.  Nel cast anche Giulia Andò (figlia del regista), che interpreta una suora; Tommaso Ragno, nel ruolo di Garibaldi; Leonardo Maltese nel luogotenente accanto al colonnello e Vincenzo Pirrotta, nel ruolo di Sovrastante.

“Loro due sono dei grandi attori e non tutti i comici lo sono – continua il regista- quando succede diventano patrimonio per tutti”. 

E a chi chiede se si trovano bene in altri ruoli oltre ai comici rispondono: “Cerchiamo di fare cose sempre diverse, la nostra carriera lo testimonia. Quando ci propongo nuovi ruoli lo facciamo perché è bello provarsi, ci mettiamo impegno e volontà per quella che è l’essenza di un lavoro che noi è passione”. 

Nessun dubbio sulla scena più bella, risponde Ficarra ma è condivisa: “Quando eravamo nella scialuppa in attesa di imbarcarci sulla nave che ci avrebbe portato in Sicilia. Il regista per dare veridicità alla scena ha scelto le comparse in base alla provenienza regionale per mantenere lo stesso accento. Sentire quegli accenti tutti diversi, uniti per un ideale ha dato un’idea dell’impresa che quei giovani hanno fatto, lottare da volontari per un progetto comune, per l’Italia “.

Ilaria Lia

Pubblicato su Quotidiano di Puglia il 18 gennaio 2025

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