Sono tornati con la gioia di chi è consapevole di aver partecipato ad un evento unico. Un raduno con oltre 30mila teste pensanti che si sono confrontati su grande temi. Il gruppo scout Presicce 1, il clan “La Fenice”, composto da quattro ragazzi (Valentina Corchia, Gabriele Cataldi, Simone Vitali, Giorgio Pizzolante) e quattro capi (Vito Galilei capo clan, Antonia Belgiorno e Luigi Ratano capi gruppo, don Pierluigi assistente ecclesiastico) ha partecipato alla Route nazionale Agesci, a San Rossore. I partecipanti hanno lavorato insieme per stilare l’importante documento finale: la Carta del Coraggio. E per lanciare l’appello anche al Governo affinché si considerino gli scout una valida risorsa per la nazione, di essere riconosciuti come risorsa umana e speranza per il futuro.
«All’inizio siamo stati gemellati con altri clan, il “Verona 4” e il “Sant’Ambrogio 1 – Torino”; arrivati nel campo fisso “La città delle tende” i partecipanti sono stati divisi in cinque quartieri da 6mila persone – raccontano gli scout -. Nei tre giorni abbiamo partecipato ai laboratori (ne sono stati organizzati circa 650) alcuni pratici (costruzione boomerang, telai, kayak) altri teorici (sul disagio, fragilità, ambiente). Nel campo avevamo delle regole severe per non disturbare gli animali e non rovinare la natura».
L’ultimo raduno si è tenuto 26 anni fa e già da tre anni i gruppi scout si stavano preparando per quello del 2014. Il tema era il coraggio declinato poi in diversi aspetti, come ad esempio amare, essere cittadini, farsi ultimi, essere chiesa. «Ognuno di noi ha ricevuto un libretto e un distintivo. La Carta è stata redatta, a parte la copia data al presidente Renzi e al cardinale Bagnasco, non è stata ancora distribuita – affermano gli scout -. Dopo San Rossore per noi si apre una strada nuova, che chiede un forte impegno personale, e siamo pronti a darlo».
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 24 agosto 2014
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