Una circolare interna a Poste Italiane asserisce che i richiedenti asilo hanno la possibilità di avere accesso ai servizi postali, in modo agevolato: possono, cioè, aprire un conto corrente di base pur non avendo una carta d’identità, e senza pagare nulla. Tuttavia, sono pochi gli uffici a conoscere la normativa emanata lo scorso 10 giugno 2019 e questo ha, finora, causato solo disagi ai ragazzi che dovevano regolarizzare dei contratti lavorativi.
“Sono rimasta nell’ufficio postale per tutto il giorno pur di far valere il diritto di Vassanci Tourè, di nazionalità ivoriana, ospite del Cas (centro di accoglienza straordinario) gestito da Croce Rossa Italiana a Lecce – afferma Daniela De Lorenzis, legale dell’associazione Ricic’Arte che ha seguito l’iter con Croce Rossa -. Alla fine siamo riusciti ad avviare la pratica. Ora la nostra vittoria è presa ad esempio da tutte le associazioni italiane che lavorano con i migranti”.
E Vassanci Touré ha potuto così sottoscrivere il contratto di lavoro e ad avere lo stipendio accreditato sul suo conto, come richiesto dalla legge, ed utilizzare il bancomat.
“Con la legge di bilancio del 2017 venne prevista la tracciabilità dei pagamenti per cui il datore di lavoro ad eccezione di poche eccezioni – continua la legale, accompagnata da Lamin Touré, mediatore linguistico di Croce Rossa Lecce – è obbligato a pagare tramite bonifico o assegno. E qui il problema: i beneficiari, non avendo una carta d’identità, unico documento che permette di accedere ai servizi degli istituti di credito, sono tagliati fuori”.
La circolare del 10 giugno 2019, volta proprio all’inclusione finanziaria dei richiedenti asilo, rende il permesso di soggiorno documento valido per accedere ai servizi, ovviando a quello che era un’iniziale ostacolo.
“Mettiamo a nostra disposizione la nostra esperienza – conclude Daniela De Lorenzis a nome dell’associazione Ricic’Arte e Croce Rossa Lecce – per il rispetto dei diritti e delle buone pratiche amministrative”.
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