Dopo la drammatica fine dell’ultimo incontro della Commissione il 27 febbraio scorso, interrotta a seguito di forti tensione e scambi di accuse, sembrava che il discorso sulla fusione si stesse dirigendo verso un binario morto. Invece sembra che qualcosa si sta muovendo, grazie anche alla spinta esterna venuta da un appena nato comitato spontaneo “pro referendum”, al quale aderiscono presiccesi e acquaricesi. Le posizioni del comitato in merito alla questione della fusione, sono state diffuse tramite un manifesto affisso nei paesi.
“La parola ai cittadini” è il titolo del manifesto, che parte da una cronistoria sull’andamento del processo unitario. “I Consigli comunali hanno deliberato all’unanimità, nel giugno 2015, gli atti d’indirizzo relativi alla fusione. Ora è arrivato il momento di dare la parola ai cittadini perché si esprimano mediante il referendum consultivo (ex art. 19 dello Statuto regionale). Occorre quindi – si sottolinea – un urgente impegno comune indirizzato ad informare le popolazioni affinché valutino, con cognizione di causa, se pronunciarsi favorevolmente o meno”. La chiosa finale: “Coraggio: il futuro non può attendere”.
“Ad un anno e mezzo dall’istituzione della commissione niente è stato fatto. La commissione ha fallito quello che doveva fare. E questo per il mero interesse personale di qualcuno (di entrambi i paesi) – affermano convinti dal comitato spontaneo – che fa ostruzionismo affinché tutto salti, in questo modo si vorrebbe chiudere il discorso fusione senza passare dal referendum”. Si chieda subito il referendum e si vada al voto entro i primi di ottobre, è l’appello del comitato: “Chi non vuole la fusione deve ottenere questo risultato dalle urne, che è lo strumento più democratico che esiste e non facendo ostruzionismo”. Si è perso tempo e non si può aspettare ulteriormente. “L’anno prossimo si vota in entrambi i paesi e se si continua così i due sindaci non avranno nessun interesse a fare la fusione rimandando a cinque anni di mandato”.
Sul versante istituzionale, il presidente della commissione, Bruno Ricchiuto, ha fatto sapere che in settimana ci sarà un incontro, presumibilmente l’ultimo prima di dare il via alla fase informativa per i cittadini. Nella riunione del 27 febbraio infatti, era presente la responsabile della comunicazione – essenziale per una partecipazione consapevole dei cittadini dei due paesi – e il ragionieri del Comune di Presicce, Enzo Marzo, per alcuni aspetti tecnici relativi a quel settore. I malumori e gli scontri accesi avevano messo in secondo piano il programma della riunione della commissione. Ad ogni modo, davanti all’iniziativa del presidente Ricchiuto, i fondatori del comitato rimarcano l’esigenza di spingere per portare avanti la fusione. Con un “avvertimento”: “Incontreremo i sindaci e ribadiremo che il referendum può essere indetto anche dai cittadini, senza passare dalla Commissione”.
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 9 aprile 2018
Lascia una risposta