La forte presenza di aziende italiane ha permesso agli imprenditori di costituire, anche con l’aiuto dell’Ambasciata italiana, l’Associazione delle imprese italiane in Bosnia-Erzegovina: una rete che permetterà di sviluppare ancora di più la presenza italiana nel Paese e che potrà giovare all’intero sistema economico. E i dati lo dimostrano: secondo l’Agenzia Ice di Sarajevo, i posti di lavoro creati dalle aziende italiane in loco sono più di 10mila.
“Nel 2021 l’Italia è stato il primo Paese esportatore in BiH, scavalcando la Germania, e il secondo partner commerciale assoluto. Vantiamo inoltre su questo mercato un’ampia ed articolata rete di aziende che si sono duttilmente insediate nel sistema produttivo del Paese, attraverso investimenti diretti o la costituzione di joint ventures con partner locali – ha affermato l’Ambasciatore italiano in Bih, Marco Di Ruzza – in una pluralità di settori, quali il finanziario (le banche italiane controllano circa il 30% del segmento), il metallurgico, il chimico, l’abbigliamento e calzature, la lavorazione del legno, etc. Per favorire collaborazioni e sinergie tra i nostri operatori economici in BiH e potenziare ulteriormente la nostra presenza come Sistema Paese, abbiamo sostenuto il progetto volto a creare, per la prima volta, una piattaforma di aggregazione delle nostre imprese in base ad un modello camerale”.
L’associazione ha completato nei mesi scorsi il suo iter di riconoscimento presso le autorità locali e nei giorni scorsi è stata presentata con un evento pubblico, al quale hanno partecipato oltre gli associati anche i rappresentanti istituzionali del Paese e la Delegazione dell’Unione Europea.
Nominato presidente uno dei quattro soci fondatori: Giuseppe Franchi, titolare della ditta Bosancar, con sede a Bosanka Krupa, leader nella produzione di cabine e carrozzerie per macchine agricole e industriali. “La nuova Associazione costituisce un’importante opportunità per rafforzare la complessiva collaborazione economica tra i due Paesi – ha dichiarato il presidente – ma anche per incidere presso le Autorità locali a stimolo delle riforme di cui la Bosnia Erzegovina ha maggiormente bisogno per il suo cammino europeo”.
Franchi ha anche ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitagli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la “moderna mentalità imprenditoriale ed industriale con cui ha ispirato la sua iniziativa economica, combinata con una profonda attenzione per il benessere sociale ed organizzativo dei suoi dipendenti e delle loro famiglie”.
Il riconoscimento è stato consegnato dall’ambasciatore Di Ruzza, che è diventato presidente onorario dell’associazione.
“La platea di oggi fatta di tanti imprenditori che sul campo, dunque, con fatti e non a parole, producono beni, servizi e lavoro, contribuendo all’arricchimento e alla crescita reciproca dei nostri Paesi – ha spiegato Di Ruzza, che ha anche ricordato l’impegno del suo predecessore, l’ambasciatore Minasi -, è una testimonianza estremamente eloquente delle caratteristiche della presenza italiana in BiH: una presenza importante, forte, concreta e, soprattutto, una presenza amica”.
L’associazione, è stato spiegato durante la presentazione, nasce con un approccio aperto ed inclusivo, rivolgendosi alle numerose imprese italiane che operano sul mercato bosniaco-erzegovese ma anche ai loro partner locali.
Fra le autorità locali presenti: il ministro dell’Economia del Cantone di Sarajevo, Adnan Delic, che ha accolto con favore la nascita dell’associazione, specie alla luce del suo impegno a favorire l’afflusso di nuovi investimenti sul territorio cantonale; la diplomatica del ministero degli Affari Esteri bosniaco-erzegovese, Marjana Zubonja, Capo dipartimento per i rapporti con i paesi vicini e profonda conoscitrice dell’Italia, che ha enfatizzato il ruolo primario dell’Italia nel promuovere il processo di allargamento dell’UE nei Balcani occidentali e l’integrazione della Bosnia Erzegovina nel mercato unico; la vice-direttrice della Agenzia per la Promozione degli Investimenti Esteri in Bosnia Erzegovina, dott.ssa Korica, che ha tratteggiato un’interessante panoramica delle condizioni che hanno portato nel tempo molti investitori italiani a scegliere il mercato locale; il prof. Jasmin Hoso, associato presso la facoltà di Economia dell’Università di Sarajevo e lui stesso amministratore delegato di un’azienda, la Tondach, con crescenti legami con l’Italia.
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