Lasciano l’Inghilterra in cerca del mare e del sole, arrivano nel Salento e trovano il “loro paradiso” a Santa Maria al Bagno. E se con la quarantena gli italiani hanno sperimentato il telelavoro, o per dirla all’inglese lo “smart working”, per Valentina Sarno e Paolo Puggioni (lui di Tortona, lei di Roma) il lavoro da casa è stata la chiave di volta per la realizzazione di un “sogno”. La coppia si trova ormai così bene nel Salento da aver convinto anche due altri amici a fare il salto: lasciare sua maestà la Regina per la provincia di Lecce.
«Sembra una pazzia quella che abbiamo fatto – confida Valentina, mediatrice culturale e traduttrice – ma siamo contentissimi. Qui si vive benissimo, non c’è bisogno di andare lontano. E mio marito Paolo può raccontare della sua carriera, ha fatto un vero volo: da grafico in un’aziendina inglese a free lance di successo. Ha sfruttato il suo talento vero per l’illustrazione e adesso lavora per tutte le aziende cult, aziende di videogiochi, per le quali è diventato un illustratore di riferimento». E tra i nomi dei giochi spuntano: Guerre Stellari, Trono di Spade, Dungeons and Dragons, per citarne alcune.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la Brexit. «Subito dopo ci siamo accorti che l’aria, per chi non era inglese, era diventata pesante. E poi – affermano i coniugi – ne avevamo abbastanza di cielo grigio. Siamo arrivati qui senza conoscere nessuno nel Salento e la sua bellezza ci ha rapiti. E ci siamo fatti più amici qui in un mese che in 12 anni in Inghilterra».
La ricerca del posto dove andare è avvenuta grazie ad internet, da dove hanno potuto spulciare ogni dettaglio delle zone prese in considerazione, cultura, costo della vita, le scuole e così via. «Grazie alla Rete puoi spulciarti tutti i lavori del mondo, e trovarne uno che puoi o vorresti fare a cui non avevi minimamente pensato. Puoi andare a vedere in che parte del mondo lo fanno e dove potresti essere quella differenza che attira. E prima di inviare il curriculum puoi analizzare nel dettaglio le aziende a cui lo sottoponi». Avere un po’ di inventiva e curiosità per cercare in rete il lavoro che si vuole fare e proporsi! Ecco cosa serve per fare il free lance.
«Qui vedo tanta creatività che non è abbastanza sfruttata – spiega Valentina – e la rete invece permette di esprimerla liberamente. Bisogna partire da ciò che ci piace, rimanere sempre aggiornati, conoscere almeno una lingua straniera, essere presente su internet». Una volta qui i due coniugi hanno invitato i due amici uno inglese e l’altro scozzese, bancario il primo, programmatore il secondo.
«Pensavano di spostarsi in una grande città europea, a Madrid, Barcellona, Parigi. Poi sono venuti qui a trovarci. Sono rimasti incantati dal paradiso che è il Salento, dalla natura, dalla cultura e dalla bellezza della gente con la loro vita semplice, fatta di cose essenziali ma salde. Avevano cominciato a fare i conti nel dettaglio per valutare le probabilità di successo nel trasferimento. Stavano esitando troppo e per questo ho intimato di venire e basta, se fosse stato difficile trovare lavoro sarebbero andati via».
Hanno seguito il consiglio e sono partiti, con i loro quattro gatti in un furgone e l’incognita di quello che avrebbero fatto. Appena arrivati, però, uno dei due si è accorto di aver ricevuto tre offerte di lavoro remoto, di cui uno dalla vecchia azienda dove lavorava, “con un guadagno maggiore e con la comodità di lavorare da una casa vista mare”. In conclusione: «Gli italiani sono i primi a lamentarsi di loro e guardano all’estero come l’eldorado. Quando invece hanno già tutto ciò che fa la differenza».
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 6 giugno 2020
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