Presicce

È nato il Comune Presicce-Acquarica: i sì vincono ampiamente in entrambi i paesi. I primi commenti

È nato il nuovo Comune di due comunità che il tempo aveva già fatto fondere e confondere. Ad urne ancora aperte, l’affermazione del sì al referendum del 16 dicembre sembra ormai scontata. Ed in entrambi i paesi. L’esito del voto non aveva bisogno per essere valido di un quorum, una soglia minima di votanti che comunque sono andati ad esprimere la propria volontà in 41 su cento a Presicce (41,59) ed in 34 su cento ad Acquarica del Capo (34,24). I sì a Presicce sono stati 1.422; i no 990. Ad Acquarica i sì hanno raccolto 1.197 consensi, i no 594.

Percentuali ovviamente inferiori a quelle per le Amministrative, dove in campo scendono numerosi candidati e l’interesse diretto e immediato coinvolge molte più persone. Ma il confronto su questo delicato e controverso tema che comunque negli ultimi anni sta prendendo piede, ha smosso alcune migliaia di persone. In Italia dal 2009 ad oggi sono nati 128 nuovi Comuni, là dove ce n’erano trecento. Il totale dei Comuni italiani, fino a sabato, era sceso a 7.914; presto saranno 7.913.

“E’ la vittoria dei giovani”, è il commento a caldo del Sindaco di Presicce, Riccardo Monsellato. Col collega di Acquarica, Francesco Ferraro, ha lavorato per questo obiettivo da diversi mesi a questa parte, con incontri, comitati, commissioni e gli esperti che si sono occupati di chiarire questioni urbanistiche, economiche, sociali. “Ha vinto la democrazia”, dice ancora Monsellato, il quale è stato al centro di una manovra politica che puntava, attaccando la sua posizione favorevole, a farlo trovare senza più maggioranza consiliare in Comune. Dice Luigi Mele, comitato del sì di Presicce; “Una straordinaria vittoria dei cittadini: la fusione era ormai nel Dna di queste comunità che condividono tanto e da tanti anni”.

Da Acquarica vinti e vincitori “Per il no questa la dichiarazione di Antonio Duca (foto): “Per noi è una giornata triste.E’ stata decretata l’ estinzione di un Comune con il voto di poco più del 20 % dei cittadini aventi diritto. Da un punto vista legale prendiamo atto del risultato, tuttavia ora la Regione dovrà prendersi la responsabilità di procedere alla fusione tenendo conto di un risultato basato sulla bassa affluenza”. Commenta Carlo Negro del sì: “Ci aspettavamo una maggiore affluenza ma ad ogni modo le due comunità hanno risposto bene. Ha prevalso la ragione e il buon senso. Adesso dovremmo dare risposte a tutti coloro che hanno dato fiducia a questo progetto dando il via a quella che è la fase più impegnativa”.

Pubblicato su Piazzasalento il 17 dicembre 2018

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