Lo spettro della povertà fa paura anche tra Presicce-Acquarica e l’incertezza del futuro appesantisce ancora di più gli animi in questo periodo di emergenza sanitaria. «Siamo intervenuti facendo la spesa ad una quarantina di famiglie. Molto probabilmente – racconta Antonio Saracino, dirigente dei Servizi sociali del Comune – la situazione è destinata a peggiorare nelle prossime settimane e dovremmo capire come intervenire». Intanto dal Governo nazionale giunge la conferma dell’assegnazione di 95.796 euro per il “fondo di solidarietà alimentare” e di altri 231.485 euro quale “fondo di solidarietà comunale” destinato alle attività ordinarie. L’ufficio Servizi sociali del Comune lavora, superando non poche difficoltà, anche in collaborazione con la Protezione civile: i numeri da contattare sono 335/5915076 (servizi sociali) o 0833/721230 (Protezione civile). Il Comune (retto sempre dal commissario straordinario) ha realizzato sul sito www.comune.presicceacquarica.le.it una sezione dedicata alla problematica del Coronavirus con le informazione e le risposte alle domande più frequenti. Proprio l’assenza forzata degli amministratori locali da molti viene indicata come un problema in più nella gestione dell’emergenza. E mentre alcuni politici, anche in previsione delle prossime elezioni (le prima dopo la fusione, ormai rinviate a data da destinarsi) cercano in vari modi di fare presa sui social, le associazioni, proprio per evitare strumentalizzazioni o personalismi, si rivolgono ai Servizi sociali per promuovere le loro iniziative solidali. «Il nostro ufficio è sempre aperto – conclude Saracino – accettiamo ogni tipo di proposta che possa aiutare la popolazione in questo momento difficile».
A supporto si aggiunge la Caritas di Acquarica, dove don Antonio Morciano conferma il servizio mensile di consegna di viveri, sospeso invece da qualche tempo a Presicce, per diversi motivi. In passato, purtroppo, molti dei viveri consegnati venivano gettati, sprecati dagli stessi beneficiari. L’irriconoscenza è una sensazione avvertita nelle due parrocchie.
Chiese chiuse, ma fedeli sempre connessi. «Ci ascoltano tramite il web – afferma don Francesco Cazzato, parroco di Presicce, che aggiunge – purtroppo abbiamo dovuto rimandare i battesimi di marzo, e sei matrimoni, tra aprile e maggio».
Il silenzio innaturale in cui è caduta tutta la comunità è interrotto solo dalle pochissime auto in circolazione, dalla lunga fila davanti l’ufficio postale di Presicce, l’unico aperto (si pagano ancora le pensioni: oggi dalla lettera L alla O, il 31 marzo dalla P-R il primo aprile S-Z), e dalle brevi chiacchiere mentre si è in fila (a debita distanza) per entrare al supermercato, dove a volte è anche difficile gestire la fila. Rosetta Luca del “Di meglio” di via Primo Maggio afferma: «Qui i clienti sono diventati diligenti, prima venivano anche più volte al giorno per prendere poche cose, ora hanno capito e vengono a rifornirsi per diversi giorni. In più noi garantiamo il servizio a domicilio».
Nei sacchetti della spesa finiscono soprattutto farina, uova, pane e, quando si trova, il lievito. Oltre a tutto ciò che riguarda l’igiene della persona e della casa. Solo generi di prima necessità. Anche il consumo di pesce si è ridotto. «Facciamo anche consegne a domicilio – afferma Luigi Vitali – ma i più vogliono vedere di persona se il pesce è fresco e non potendosi spostare le vendite sono diminuite drasticamente».
Il blocco totale delle attività aumenta la paura, abbastanza reale, di non avere la liquidità necessaria per fare acquisti. «Già prima della pandemia alcuni lasciavano il conto aperto, perché non ce la facevano ad arrivare a fine mese, ora si ha paura che tutto peggiori», fanno sapere in un supermercato.
L’Associazione commercianti di Presicce e Acquarica, invitando tutti a rimanere a casa, pubblica l’elenco degli esercizi commerciali che offrono il servizio gratuito di consegna a domicilio (i numeri sulla pagina Facebook del Comune).
Piazzetta Pertini a Presicce, punto d’incontro per molti anziani è spettralmente vuota, le aiuole abbandonate a se stesse così come la Free Little Library, che magari proprio ora assolverebbe al suo importantissimo ruolo: diffondere libri e dare la possibilità di viaggiare con la mente a chi è costretto magari in una casa piccola e senza molti agi. Il dramma è anche questo: rimanere in spazi stretti e con poche possibilità per lenire l’isolamento, che influisce tanto sull’umore. Perché oltre alla povertà economica ci sono anche i problemi psicologici, che sono più subdoli e insidiosi. Anche nella gestione di adolescenti che scalpitano in casa e che magari cercano in tutti i modi di uscire. Anche per fumare dato che il problema della droga persiste e non scompare di certo con la quarantena.
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 30 marzo 2020
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