Può un fumetto di fantascienza raccontare la realtà? Lo sceneggiatore Thomas Pistoia ci riesce. Scrittore, nato a Torino, trasferitosi a Presicce per poi approdare ad Empoli dopo l’università, ha scritto la “Fuga da Europa” (disegni di Romeo Toffanetti) pubblicata su “Nathan Never”, per Sergio Bonelli editore, ispirandosi al libro di Fabrizio Gatti “Bilal – viaggiare, lavorare, morire da clandestini”. Così come Gatti racconta le rotte dei clandestini nel deserto del Sahara e in generale nel Medio Oriente, anche l’agente segreto, nel suo mondo di fantascienza è chiamato a fare emergere il marcio che sottende al traffico di uomini.
Questa è la sua seconda storia che presta ad un fumetto, di recente ha pubblicato un romanzo “La leggenda del burqa” in cui parla dell’Afghanistan e che ha presentato in ottobre presso una scuola media di Casarano. Scrive da sempre, ma è sbarcato sul mondo dei fumetti in un modo del tutto inaspettato. “Essendo informatico ho risposto ad un appello di una delle più famose sceneggiatrici italiane di fumetti, Paola Barbato, che cercava qualcuno per il suo sito e sono stato scelto come webmaster. Da lì sono passato a gestire il sito del fumetto “Davvero”, poi è capitato che la più brava disegnatrice di fumetti italiana, Lola Airaghi, per puro caso ha letto qualcosa sul mio blog e mi ha incoraggiato a scrivere per i fumetti. E così sono alla seconda storia in Nathan Never e a breve uscirà un’altra per Zagor”. I suoi primi esperimenti letterari risalgono al tempo del liceo ed è stato un prof a fargli nascere la passione.
“Nella mia formazione letteraria ha avuto grande peso il professore Cosimo Corvaglia, oggi in pensione, riconosciuto come poeta anche sulle antologie, ho imparato a scrivere anche da lui – spiega Pistoia -. Dopo mi sono iscritto all’università, senza mai finirla, e nel frattempo ho cominciato a scrivere e pubblicare qualcosa, partecipare a qualche concorso letterario, finché con internet assieme ad un gruppo di amici abbiamo riversato queste esperienze sulla rivista letteraria on line “Viaoberdan.it”. Quando i miei amici hanno abbandonato il progetto ho utilizzato lo stesso sito per pubblicare cose mie e diciamo che lì ho iniziato ad avere un seguito”. E il pubblico continua a seguirlo ancora e più entusiasta di prima.
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 14 marzo 2018
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