Parere favorevole, all’unanimità, da parte della competente Commissione della Regione Puglia al progetto di fusione di Presicce e Acquarica del Capo. All’Assise erano presenti i Sindaci dei due comuni, Riccardo Monsellato e Francesco Ferraro, ed anche il presidente Michele Emiliano, data l’eccezionalità del punto di discussione (in Puglia l’ultima fusione risale al 1927 quando Canneto e Montrone diedero vita ad Adelfia). «Pur con sfumature partitiche differenti – ha affermato Emiliano – siete riusciti a far prevalere l’interesse generale delle comunità, il massimo dei risultati conseguibili». Il presidente ha poi incoraggiato gli amministratori degli altri comuni pugliesi a imitare l’esempio indicando cosa, “concretamente” ci si guadagna a seguire il percorso della fusione. Il riferimento è alle “economie di scala” che sarà possibile conseguire nella gestione dei servizi erogati ai cittadini, al miglioramento della “performance complessiva” rispetto ai risultati sino ad ora raggiunti dai singoli Comuni ed all’accrescimento del “peso politico” del territorio nel trasferimento delle risorse dagli organi centrali.
Le “perplessità” di Abaterusso Soddisfazione è stata espressa anche dallo stesso presidente della Commissione regionale, Erio Congedo, così come dai consiglieri Paolo Pellegrino, che ritiene l’iniziativa “indispensabile, considerando la frammentazione amministrativa dell’intera provincia di Lecce”, ed Ernesto Abaterusso il quale, pur plaudendo al “passo in avanti compiuto”, non nasconde le sue “perplessità” circa i tempi dell’operazione. «In gioco oggi c’è il futuro di questi due Comuni. Per questo – afferma il consigliere di Patù – non ho potuto nascondere le mie perplessità circa l’accelerata che si vuole dare all’indizione del referendum che rischierebbe, in caso di fallimento o di scarsa partecipazione, di far fallire un progetto importante e strategico per il territorio. Ho proposto quindi di accorpare la consultazione referendaria alle elezioni amministrative della prossima primavera così da valorizzare adeguatamente la partecipazione dei cittadini».
L’iter e il Consiglio comunale a Presicce Il provvedimento dovrà ora passare al vaglio del Consiglio regionale e successivamente verrà indetto il referendum che dovrà ottenere l’esito favorevole in entrambi i Comuni perchè il disegno di legge possa ritornare in Commissione per il recepimento degli emendamenti proposti. In caso contrario il processo di fusione (avviato nel 2015) si interromperà e non potrà riprendere prima di cinque anni. Sull’iter pesa, però, l’esito del Consiglio comunale convocato venerdì 21 settembre, alle 18.30 a Presicce durante il quale si discuterà della richiesta avanzata dai consiglieri di minoranza riguardo la “Sospensione del processo di fusione dei due Comuni”.
La discussione nelle “piazze” La discussione, intanto, infervora le piazze reali e quelle virtuali dei social. Il comitato pro referendum, che a giugno aveva organizzato un incontro pubblico per invitare i sindaci a rispettare l’iter è quindi portare i cittadini ad esprimersi sull’argomento, ha diffuso un comunicato dal titolo “Manovre di palazzo” nel quale si legge: «Vorrebbero affossare l’imminente consultazione referendaria imbavagliando i cittadini. Tale grave tentativo, messo in atto da pochi consiglieri comunali che invece dovrebbero essere garanti della libera espressione della volontà popolare, è finalizzato ad impedire ai cittadini di potersi pronunciare democraticamente. Se ciò si verificasse sarebbe un inaccettabile sopruso. Negare il diritto di voto equivarrebbe a far prevalere l’interesse di pochi sul diritto di molti. Si è già perso molto tempo, referendum subito».
Il “salto” dell’ex Presidente Ponzo Più o meno sulla stessa scia è il messaggio che l’Amministrazione comunale ha diffuso, commentando ancora il passaggio della consigliera e presidente del Consiglio Paola Ponzo, all’opposizione, giudicato “irresponsabile e incomprensibile”. «Non rispetta gli impegni chi parla di partecipazione e poi tenta di far saltare il referendum» si legge nella nota che definisce il gesto della Ponzo “figlio del personalissimo disegno di chi ha voluto godere quasi fino alla fine dei benefici dettati dall’appartenenza alla maggioranza” e ricorda che “il programma elettorale di Amiamo Presicce tra i punti contemplava la fusione tra Presicce e Acquarica”.
Il comitato per il “no” Non manca la nota del comitato per il no, nato a Presicce con presidente Francesca Stendardo, che riferendosi alla decisione della Ponzo afferma: «Il comitato non vuole strumentalizzare nulla anzi, nasce proprio per dare voce a chi vuole capire meglio, a chi ha dei dubbi, a chi non si è sentito rappresentato in un processo che doveva essere un alto momento di partecipazione. Non vogliamo che scelte affrettate di una politica personalistica posano trasformare due amabili vicini in fratelli coltelli».
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 19 settembre 2018
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