Un punto certo raggiunto nella seconda riunione 2018 della Commissione per la fusione dei Comuni: il nome “Presicce-Acquarica”, avanzato dallo stesso sindaco Francesco Ferraro (anche se nel referendum ne verranno proposti altri) e una nuova tabella di marcia che porti, entro fine febbraio, all’inizio della campagna informativa all’interno delle comunità. Martedì 16 gennaio, nella sede del Comune di Acquarica, in commissione sembra siano state superate le incomprensioni e le turbolenze della seduta dell’8 gennaio. Il professore Luigino Sergio ha avuto modo di chiarire ancora dei dubbi tecnici avanzati dal consigliere Anacleto Tamborrini (Presicce) riguardo le differenze tra incorporazione (strada che nessuno ha voluto intraprendere, soprattutto i rappresentanti di Acquarica) e fusione. Poi la discussione ha preso un’altra piega, in linea con la domanda del presidente della commissione, Bruno Ricchiuto: «Fusione non è solo ricevere dei fondi. La sfida è far diventare il nuovo Comune efficiente ed efficace, e quindi, bisognerebbe riflettere su quali servizi incrementare, ragionare su come incidere sul tessuto economico e rendere attrattivo il territorio per le imprese, creare lavoro ed evitare che i giovani vadano via». Intanto nei due paesi c’è sempre chi fa della fusione solo una questione politica. Ad un anno dalle elezioni amministrative (previste in entrambi i paesi nel 2019) c’è già chi iniziata a fare valutazioni strettamente politiche (e personali) “contando” il peso del proprio elettorato e sperando (in cuor suo) che nulla cambi.
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 19 gennaio 2018
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