Presicce

“Nuovo cinema Presicce”: torna l’idea dei film all’aperto. Luigi Greco ricorda l’epopea dei primi anni

Erano gli anni ’60, la movida al mare (almeno così come la intendiamo oggi) non esisteva ma c’era la voglia di incontrarsi in paese per scambiare due chiacchiere e magari guardare un bel film. Un campo grande per poter ospitare le panchine, una parete bianca e il proiettore: bastava questo per ravvivare le serate estive. Ora che andare al cinema è precluso, a causa delle prescrizioni contro la diffusione del Coronavirus, a Presicce è ritornata la voglia del cinema all’aperto. Qualcuno ci sta pensando sul serio (anche se non in forma “imprenditoriale” come a Taviano) e per chi ha vissuto quel periodo, sale un po’ la nostalgia e i ricordi si fanno più intensi.

D’estate i due che proiettavano all’aperto erano Arena Greco, che nel corso degli anni ha cambiato diverse postazioni, in zona Palate, e Cinema Villani, dove ancora oggi si vede la parete concava, utile per vedere al meglio i film. Tra i due la rivalità era forte, una “guerra” combattuta dai primi con manifesti e slogan con gli altoparlanti in auto, anche nei paesi limitrofi.

«Quando si dava un film di Gianni Morandi era successo assicurato. Rimanevano a vederlo anche in piedi. Di quegli anni – afferma Luigi Greco, che ricorda il periodo in cui il padre Antonio (nella foto), commerciante e artigiano con la passione per la settima arte, gestiva l’Arena, oltre poi la sala di Acquarica e Miggiano – mi è rimasta la macchina cinematografica, avrà più di 75 anni, è in garage completamente smontata, e mi piacerebbe trovare qualche collezionista interessato a prenderla. È in ghisa, va a carbone, pesa oltre 70 chilogrammi e intera è alta quanto una stanza. Mentre lo schermo, fatto di tufi e ovale, lo hanno tolto qualche anno fa, dopo che su quel terreno hanno costruito appartamenti».

Luigi era piccolo quando il padre Antonio iniziava già in questo periodo a preparare per la stagione: «Bisognava togliere l’erba dal terreno, risistemare i sedili, che arrivavano a coprire quasi 800 posti, collocare la macchina da presa e tutto il resto. Inizialmente ogni sera c’erano più spettacoli con lo stesso film, nei primi ’70 invece, si abbinavano due film a serata e si accedeva sempre con lo stesso biglietto». Con 60 lire si accedeva, poi all’interno c’era un chioschetto per bibite, patatine o gelati. Tutti si ritrovavano lì, dai ragazzini ai più grandi.

«Ricordo come fosse ieri i film di Gianni Morandi “In ginocchio da te”, “Non son degno di te”: li proiettavamo per settimane intere e c’era sempre gente. Il primo film proiettato – ricorda Greco – fu “Boccaccio 70” con Sofia Loren, ma andavano bene anche quelli di Bobby Solo e poi la commedia all’italiana, i film di gladiatori e immancabili i western. Prima della stagione si andava a Bari per stipulare i contratti e i film da proporre. Partivamo da Presicce a mezzanotte per arrivare nel capoluogo alle 8.30».

A lavorare in sala erano minimo quattro persone: uno in biglietteria, una era la maschera, e due addetti alla macchina cinematografica. Quella della famiglia Greco era a carbone (quelle a lampada sono uscite dopo) e per farla funzionare bisognava avvicinare i carboni, uno positivo e l’altro negativo, che facevano una fiamma. Questa rifletteva nello specchio che poi mandava nel proiettore e di conseguenza allo schermo. «Le pellicole di una volta erano soggette a rompersi – continua Greco – e bisognava intervenire per tagliarla e incollarla con l’acetone». E bisognava farlo subito, altrimenti erano fischi in sala.

Quello Greco è stato il cinema più longevo, attivo fino a metà anni ’70 circa, mentre il Villani ha chiuso molto prima. A pesare è stata anche la diffusione della televisione. «Poi le persone hanno iniziato ad andare a mare e a non trascorrere le serate in paese. Mio padre – spiega Luigi – avrebbe voluto realizzare un cinema con il tetto scorrevole a Lido Marini, aveva anche realizzato un modello in miniatura in rame».

Quel progetto è rimasto solo un sogno e anche i cineforum successivamente non hanno avuto lo stesso successo. Eppure, ora che il virus impone il distanziamento sociale, l’idea di guardare un film all’aperto è ritornata. E già qualche associazione a Presicce – Acquarica ci sta pensando per riproporre quei momenti.

Ilaria Lia

Pubblicato su Piazzasalento il 23 maggio 2020

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