Presicce

Presicce-Acquarica, ecco il grande giorno: si scrive la prima pagina di una nuova storia. Con qualche problema da risolvere

Poche ore ormai alla firma di un contratto scritto, corretto e definito in tutti i particolari piuttosto intensamente nel corso degli ultimi tre anni, di cui però si è parlato in ogni tornata elettorale da qualche decennio. Alla mezzanotte arriva il paese Presicce-Acquarica di diecimila abitanti. E si parte.

Cresce l’attenzione, col passare delle ore, non solo nei cittadini direttamente interessati passati pure da un referendum, ma anche tra quanti nutrono ipotesi simili come i vicini Salve e Morciano di Leuca con i centri del Capo, o altri meno vicini.

Il clou si avrà domani pomeriggio con due appuntamenti: uno nella sala consiliare di Acquarica, che ospiterà i lavori dei Consiglieri comunali da eleggere la prossima primavera. Alle 17,30 è infatti previsto l’Incontro con le Istituzioni. Vi parteciperanno tra gli altri  rappresentanti della Regione (l’assessore Sebastiano Leo delegato dal presidente Michele Emiliano; il consigliere Sergio Blasi di Melpignano, “padre” della legge del 2014 che ha regolato la materia), il vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli; il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, Sindaco di Gallipoli.

Alle 19 cambio di luogo e a Presicce ecco l’Incontro con i cittadini, con gli ultimi due discorsi dei primi cittadini, Riccardo Monsellato e Francesco Ferraro. Alla presenza del commissario inviato dalla Prefettura di Lecce, il viceprefetto Claudio Sergi, con il quale collaboreranno fino al voto Monsellato e Ferraro.

La Puglia era l’unica Regione a non avere una legge su forme di stretta e strettissima collaborazione tra Enti locali, fino alle fusioni. Poi è arrivata la proposta legislativa del consigliere Blasi a colmare il vuoto. “E adesso assistiamo ad un grande fatto di modernità – dice oggi – necessaria a maggior ragione in questa fase in cui i processi di fusione vengono fortemente incentivati. Sono stati bravi”.

Anche su questo terreno il Sud però segna il passo come sottolinea Blasi: in Emilia Romagna in 30 anni il numero dei Comuni è sceso drasticamente. “Che cosa si doveva fare altro davanti a queste prospettive… Quali? Lo spopolamento in primo luogo, con i giovani che vanno via, le scuole che rischiano di chiudere. L’identità? Ma qui c’è stata sempre una unica grande comunità”, taglia corto Giancarlo Colella, giornalista e scrittore di Acquarica.

A sorpresa, a gettare acqua sul fuoco è il direttore tecnico del processo, Luigino Sergio,  Domanda: quali gli errori possibili da evitare? “Intanto i facili entusiasmi pensando che la Fusione sia il rimedio risolutivo di tutto. Il passaggio risolve alcuni problemi ma ne apre altri: ci vuole un notevole impegno politico e tecnico – risponde Sergio – per il nuovo Comune. Sapendo però che sul breve periodo il nuovo Ente sarà più importante ed efficiente”.

Essendo Comune con priorità sugli altri in tema di bandi e avvisi pubblici inoltre,  “adesso più di prima potrà disegnare il proprio futuro”, secondo l’esperto che attualmente sta curando le fusioni di tre Comuni e due frazioni nelle Cinque Terre in Liguria e ad Ischia.

Nel bel mezzo del “trasloco” c’è il segretario comunale di entrambi gli Enti superati. Roberto Orlando, di Taurisano; anche questo pomeriggio ha partecipato con i dipendenti ad un corso di formazione per la gestione del sistema informatico, in grado da subito di portare avanti Anagrafe e Stato civile, il Protocollo. Un po’ più complicate sono le partite afferenti ai contratti in essere, ad esempio, come quelli sui Tributi, o l’unificazione informatica dei due bilanci con la conseguente possibilità di assumere degli impegni di spesa, o la toponomastica. “Forse nello studio preliminare si poteva fare di più”, aggiunge a questo proposito.

Poi c’è da sistemare tutti gli uffici, primo compito del commissario. La nuova organizzazione occuperà questa e parte della prossima settimana, mentre non dovrebbero esserci problemi con le “posizioni organizzative”, cioè il numero di dirigenti (gli uscenti sono sei per Presicce e cinque per Acquarica).

Ciò nonostante, il dottor Orlando dimostra una positività difficile da riscontrare in funzionari pubblici: “Siamo degli apripista, non c’è dubbio, professionalmente è una esperienza affascinante con due Enti che già avevano tanto in comune, compreso il sottoscritto. Questo passo apporterà dei vantaggi”, afferma convinto.

In chiusura il segretario comunale confida a Piazzasalento: “Quando fu approvato nel 2012 il primo decreto sulle fusioni, scrissi ai due Sindaci una nota in merito, feci quantificare i trasferimenti dallo Stato e indicai le opportunità”. Il campo, anche grazie a questo stimolo, è stato poi arato, concimato e alla fine oggi è il giorno del primo raccolto. Sotto gli occhi di media che giungeranno in paese per poterlo raccontare.

Pubblicato su Piazzasalento il 14 maggio 2019

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