Il Consiglio regionale ha detto “sì” e poi ha tributato un lungo applauso. Quarantadue consensi, zero dinieghi e due astenuti il risultato finale su di una fusione che – come ricordano i principali protagonisti. i due Sindaci in carica – da decenni ha fatto parte di tutti i programmi elettorali delle varie liste senza però mai vedere la luce.
“Abbiamo inaugurato il nuovo palazzo della Regione con una prima legge che riguarda la Puglia e il futuro”, si è compiaciuto il presidente Michele Emiliano. Ha applaudito anche lui subito dopo il via ufficiale alla nascita del nuovo Comune di Presicce Acquarica del Capo. Con due novità ora parte integrante del testo di approvazione: la nascita anticipata al 15 maggio invece dell’1 luglio e i consistenti ritocchi ai trasferimenti finanziari a favore del nascituro.
Il primo emendamento al disegno di legge originario, come ha spiegato il presidente della VII Commissione consiliare, Erio Congedo, è servito ad evitare un ingorgo elettorale. Tale modifica ha una particolare importanza – ha detto il presidente della commissione – in quanto incide sulla data di svolgimento delle elezioni dei due Comuni”.
Con questa anticipazione si è evitato – questa la motivazione – che nei due Enti si votasse alla scadenza naturale, a fine maggio, perché si sarebbe posto il problema su chi avrebbe dovuto guidare le amministrazioni fino al 30 giugno per poi passare il tutto al commissario straordinario che, per la fase di interregno, si avvarrà del contributo dei due Sindaci uscenti.
Su questo aspetto della complessa procedura si erano appuntate di recente le obiezioni del comitato contrario alla fusione. Il “No fusione post 16” era stato ascoltato in commissione e lì aveva ribadito che “il mancato svolgimento di regolari elezioni amministrative impedendo l’elezione dei due Sindaci, oltreché contrario alle regole referendarie, è gravemente lesivo del diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti”. Sono in parte le stesse ragioni per cui il consigliere regionale Ernesto Abaterusso di Patù si è alla fine astenuto (insieme al compagno di partito Cosimo Borraccino).
Più chiaro il capitolo finanziamenti. il contributo una tantum di 300mila euro è salito a mezzo milione, mentre quello annuale di 136mila euro sarà in vigore per cinque anni e non più per tre. Queste le risorse provenienti dalla Regione Puglia; le altre, com’è noto, arriveranno dalle casse dello Stato. Le prime elezioni da cittadini presiccesi-acquaricesi i terranno quindi nella primavera del 2020.
I commenti dei Sindaci: Riccardo Monsellato “Sono emozionato. E’ una cosa oggettivamente bella, una sfida ragionata al futuro”: Riccardo Monsellato, ancora primo cittadino fino al 15 maggio come il suo collega Francesco Ferraro, è di ritorno da Bari dove è stata scritta una pagina storica, C’è solo un precedente in Puglia di fusione di Comuni e risale al 1927: da Canneto di Bari e Montrone nacque Adelfia.
“Vedere che eccetto due astenuti, tutto il Consiglio regionale si alza in piedi ad applaudire – racconta Monsellato – è indimenticabile. Qualcuno ci ha detto che non riesce a capire com’è che ce l’abbiamo fatta… Adesso cambia per tutti il quadro di riferimento, non tanto per i cittadini che già si sentivano una cosa sola, quanto per gli aspiranti eletti: un solo Consiglio comunale, un solo Sindaco, una quota maggiore di preferenze per essere eletti”.
“Futuro” è la parola più utilizzata in queste ore. “E’ il futuro che ci vuole uniti, qui e altrove”, conclude il Sindaco di Presicce – un futuro da progettare, da programmare anche per invertire la tendenza allo spopolamento ed all’invecchiamento della popolazione”. Di un futuro prossimo farà parte un istituto superiore di specializzazione in Enogastronomia assegnato dalla Regione proprio a Presicce, una scuola a numero chiuso, post diploma, con la collaborazione attiva di imprenditori del settore. E, si spera, tanti giovani studenti.
I commenti dei Sindaci: Francesco Ferraro “E’ stato un percorso intrapreso dai Sindaci, dai cittadini; ci sono stati i comitati per il sì e per il no, il referendum: abbiamo fatto tutto, comprese tante riunioni pubbliche per illustrare tutto quanto”: Francesco Ferraro (foto) è carico di adrenalina. Sciorina i numerosi tentativi fatti lungo alcuni decenni e insiste sulle ragioni per cui essere soddisfatti e sull’esigenza di volare alto: “Bisogna fare gli interessi dei cittadini, della gente. Ne guadagneremo in efficienza ed in qualità dei servizi. e poi basta con il vizio di parlare delle “poltrone” degli altri: cominciamo da noi. Abbiamo tolto un Consiglio comunale: vi pare poco?”.
I momenti difficili “Beh, sì, li ho vissuti – ammette Monsellato – ho visto in giro cattiverie gratuite, soprattutto sui social; anche oggi, mi dicono… Ma adesso lasciamo il passato e pensiamo al grande lavoro che si aspetta: gli adempimenti previsti sono una marea e dovremo darci un cronoprogramma preciso per fare tutte le cose per bene”. Monsellato non lo dice, ma tra i “dispiaceri” c’è sicuramente qualche perdita politica dolorosa di componenti della sua maggioranza.
Non ha mai avuto la tentazione di mollare Ferraro: “Quando si è convinti di stare facendo gli interessi della popolazione, bisogna andare fino in fondo. In tutte le elezioni comunali c’è stato sempre il tema della fusione, salvo non farlo mai”.
Lo scontro con Abaterusso Ma un’amarezza finale Ferraro ce l’ha: “Non ho proprio compreso il comportamento del consigliere Abaterusso, che per raccattare una manciata di voti, alla fine di un progetto preparato sotto tutti i punti di vista, ha fatto in Consiglio regionale l’oppositore, cercando di rimettere tutto in discussione. Che disastro la politica fatta per prendere qualche voto, a qualunque costo. Anche quando ci sono in ballo progetti di grande rilievo e respiro”.
Pubblicato su Piazzasalento il 21 febbraio 2019
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