Discussione degenerata in toni molto accesi e la commissione per la fusione dei Comuni di Acquarica e Presicce scioglie la riunione per evitare il peggio. Ma dopo quanto accaduto, per alcuni è a rischio l’intero progetto. Partito già con il piede sbagliato tra malumori evidenti, finito ancora peggio l’appuntamento di martedì 27 febbraio della commissione intercomunale, nata per discutere sugli aspetti tecnici e pratici relativi alla creazione di un unico Comune. Alcuni dei componenti hanno storto il naso per l’assenza del Sindaco e di un rappresentante della Giunta acquaricese, impegnati in un incontro politico di un concittadino candidato: “Hanno preferito l’impegno politico a quello istituzionale – è stata la critica – proprio nella serata in cui erano stati invitati la responsabile della comunicazione per il processo di fusione (la sua figura era nel “pacchetto” proposto all’interno dello studio di fattibilità condotto dal prof. Luigino Sergio, ndr) e il ragioniere del Comune di Presicce, Enzo Marzo”, quest’ultimo chiamato per iniziare ad affrontare in concreto alcuni problemi che si potrebbero riscontrare nel suo settore d’interesse.
Altri consiglieri non hanno nascosto la loro insofferenza nel dover constatare che la commissione è da mesi ferma su determinati argomenti, e non ci sia ancora un piano concreto per superare questa impasse, che lascia intendere l’esistenza di resistenze non completamente emerse ed esplicitate. In questa atmosfera, tra incomprensioni, vizi di forma e richieste di chiarimenti, dopo un’ora di lavori è risultato evidente lo stallo. A far degenerare la discussione è stata poi la lettera spedita a tutte le associazioni dei due paesi dal presidente Bruno Ricchiuto a firma di tutti i componenti del comitato. Mossa non digerita da alcuni che avrebbero voluto parlarne prima di far partire la missiva nella quale si annuncia l’avvio degli incontri per informare tutti i cittadini sul processo di fusione avviato. Gli animi si sono accesi, hanno iniziato a volare parole pesanti, fino a quando c’è voluto l’intervento dei partecipanti per evitare il peggio tra due componenti in particolare. La riunione è finita lì. Bisogna ora vedere chi e quando sarà in grado di riprendere le fila del discorso, evitando calcoli politici (magari legati a scadenze comunali), accuse di scarsa informazione ai cittadini e gli oppositori più o meno dichiarati della fusione che, frenando tutto, allontanano il momento del referendum, decisivo per il risultato finale. Intanto lo stallo continua.
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 1° marzo 2018
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