Offuscata dalle incombenze quotidiane, spesso la voce delle donne soffoca e non trova la forza di farsi sentire. Allora la scrittura accorre in riparazione e soccorso. Cura ferite e mancanze e riappacifica con il proprio io. Potrebbe essere questo il principale motivo di successo del progetto “Lo scrigno delle donne” ideato e promosso da Tina Rutigliano, una “racconta storie” di Corato (Ba) che da anni raccoglie gli scritti delle donne, depositati nelle preziose scatole in libreria. E per la prima volta, unico nel Salento, anche a Presicce, presso la cartolibreria “Cartolandia” (via Tommaso Fiore), si può trovare uno scrigno dove poter imbucare, in forma anonima, o anche autografa per le più audaci, le pagine scritte e dimenticate da qualche parte. “Può essere una pagina di diario – inizia a raccontare Tina Rutigliano – una lettera, una poesia, anche solo un semplice sfogo. Sono contenta di aver portato la mia iniziativa anche a Presicce (vengo in vacanza da anni a Lido Marini e un’amica mi ha proposto di lasciare in paese lo scrigno) e spero che anche qui, tante donne decidano di lasciare un contributo. Nel corso degli anni sono state depositate lettere di donne che stavano affrontando una malattia; pagine di coraggio, speranza, di amori clandestini, di chi vuole riprendere in mano la propria vita. Ogni volta le emozioni sono tante ed intense”. Un’idea tanto semplice quanto profonda, che si è rafforzata col passare del tempo. “Dieci anni fa mi è venuta l’idea di raccogliere degli scritti di donne, non necessariamente scrittrici di professione, ma donne semplici che, come me, avevano sogni nei cassetti, tenuti sempre chiusi per mancanza di possibilità, forza o coraggio di pubblicare”, racconta Rutigliano, che ha dato origine anche ad un’associazione omonima al progetto.”Ne parlai con una libraia di Corato, trovò l’idea fantastica e decise di ospitare per la prima volta lo scrigno, una scatola di confetti rivestita di velluto da mia sorella. Invitammo le amiche a scrivere e non si tirarono indietro. Ideammo poi la “Serata dello scrigno”, durante la quale aprire per la prima volta la scatola dare lettura pubblica degli scritti. Il tutto, davanti ad una madrina d’eccezione, che in quell’occasione fu la scrittrice Gabriella Genisi, la “Montalbano in gonnella”. Ripetemmo l’esperienza per altri quattro anni, e ad ogni apertura invitammo una scrittrice, che potesse raccontare la sua esperienza e dare il suo esempio”. Ad interrompere la fortunata iniziativa è stata la chiusura della libreria. Le emozioni della scrittura e del rito della lettura pubblica, però, sono state troppo dirompenti da rimanere chiuse per sempre. “Qualche anno fa ho deciso riprendere in mano il progetto e di portare lo scrigno tra i libri, prima a Corato e poi nei paesi vicini”, spiega soddisfatta. “L’idea ha sempre fatto breccia nelle donne tanto che non solo hanno scritto ma si sono fatte promotrici, diffondendo il progetto in nuove librerie: oggi ne conto circa venti sparse in tutta Italia (Palermo, Lago di Garda, Milano per citarne alcune). E tutto grazie al passaparola”. L’incontro con l’editore Cristiano Marti (Giazira scritture), avviene in un festival della letteratura a Bisceglie. Tina capita tra le bancarelle dei suoi libri, inizia a chiacchierare con lui, poi inevitabilmente il discorso cade sullo scrigno e Cristiano non ha potuto fare a meno di proporgli la pubblicazione. “Nel primo libro – continua – abbiamo inserito un racconto per ogni libreria aderente. Proveremo a pubblicare un secondo libro dagli scritti che ci perverranno nei nuovi scrigni lasciati in giro per l’Italia, e da qualche giorno anche a Presicce”. Tra le soddisfazioni legate al progetto c’è anche il risvolto solidale. “Il presidente della Lilt, Francesco Schittulli mi ha donato il patrocinio morale dell’associazione e mi ha anche invitata a portare lo scrigno nei reparti di oncologia, per stare al fianco delle donne ricoverate, per le quali ci sono in programma nuove iniziative”. Lo scrigno a Presicce rimarrà aperto ancora per diverse settimane, poi verrà fissata una data per la chiusura (verrà comunicata sul profilo Facebook della cartolibreria) e, come prassi, davanti ad una madrina d’eccezione, tutto il materiale raccolto verrà letto pubblicamente, per condividere emozioni e sentimenti. Non resta, quindi, che scrivere.
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 4 maggio 2017
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