Una marcia silenziosa per le vie di Specchia e un incontro per parlare della violenza sulle donne, legando l’evento alla “Staffetta della responsabilità” promossa dal Comune di Sogliano Cavour e che mira a collegare i Comuni nell’impegno contro la violenza. Si è voluto ricordare così Noemi Durini, ad un mese dal suo ritrovamento. In prima fila, mamma Imma, che non smette di ripetere che l’odio genera violenza. È stata praticamente lei la protagonista della serata, dimostrando ancora una volta di essere forte, annegando il terribile dolore nell’impegno verso gli adolescenti. “Voglio ricordare mia figlia e farla vivere ogni giorno aiutando i ragazzi; presto fonderò un’associazione con questo scopo, essere vicina specialmente agli adolescenti, più fragili in quel momento della loro vita”, ha detto.
Ferita ancora aperta ma poca gente. La ferita ancora aperta nel paese non è bastata a chiamare a raccolta un po’ di gente presso il centro Capsda; in sala, ieri, per lo più donne, già interessate all’argomento per ruolo istituzionale, per lavoro o per impegno sociale. Forse, come ha detto il Sindaco Rocco Pagliara, ancora si deve metabolizzare bene quanto successo, e ancora non si è pronti a fare autocritica. A pensare che forse c’è un gap tra le istituzioni e cittadini che deve essere colmato con mezzi alternativi, con una maggiore comunicazione e con un frequente scambio di esperienze.
I tanti servizi e le scarse informazioni alla gente. A mettere il dito nella piaga, a sottolineare cioè la distanza che c’è tra cittadino e istituzioni, è stata la stessa madre della 16enne uccisa dal suo compagno di un anno più grande di lei. Dopo un intervento in cui sono stati elencati tutti i servizi offerti dai servizi sociali del paese e dell’Ambito sociale, la donna non si è trattenuta: “Scusate, perché nessuno mi ha informata di tutto ciò? Io ho denunciato tante volte, ma sono stata lasciata sola. Ho chiesto aiuto e nessuno mi ha dato una risposta. E neanche le forze dell’ordine mi hanno informata su questi servizi. La rete si deve attivare e ognuno non deve avere timore di chiedere aiuto. Dobbiamo smetterla di vedere le istituzioni più grandi di noi ma dobbiamo cercare il dialogo”. L’interruzione non è stata gradita a qualcuno e il presidente dell’ambito di Gagliano Del Capo, Carlo Nesca, l’ha invitata ad intervenire alla fine delle relazioni, tenute comunque dall’assessore alle Pari opportunità di Specchia Luigia Maria Rosaria Scarcia; la presidente dell’Unione nazionale della Camera minorile, Rita Perchiazzi; la dirigente dell’istituto comprensivo Alessano-Specchia, Salvatora Accogli; la coordinatrice della rete dei Centri antiviolenza SanFra, Moira Fusco; l’assistente sociale dell’Ambito sociale di Gagliano, Daniela De Giorgi.
Tanti programmi per le donne. E gli adolescenti? Molti i riferimenti nei loro interventi ai servizi in essere ed a quelli a venire, tutti relativi alla violenza di genere ed ai centri protetti, servizi che però vengono in aiuto a donne maggiorenni e non alle ragazze, tradendo un po’ sia il titolo dell’iniziativa (“Le risorse degli adolescenti nei processi di crescita e costruzione di un’identità”) che il richiamo alla drammatica storia d’amore finita in tragedia. La dirigente scolastica Accogli, illustrando gli interventi ed i progetti per la sua scuola, ha richiamato la necessità di realizzare “un’alleanza educativa” che avvicini i genitori agli insegnanti. Per rafforzare quella rete sociale in grado di segnalare in tempo ed attivare adeguati strumenti di contrasto, magari dopo aver realizzato piani di educazione alle emozioni a scuola e sanato le criticità da superare nella comunicazione e nel coinvolgimento.
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 14 ottobre 2017
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