Duemilaottocento termini dialettali presiccesi, con traduzione ed esempi di utilizzo. Un libro unico, impreziosito da oltre cento fotografie di gente del paese, ritratte in bianco e nero, dove a spiccare sono i volti e le espressioni così austere e lontanissime dai giorni nostri. Un testo per tramandare ai posteri parte della storia di Presicce. L’autore del libro è Luigi Rizzo, presiccese trasferito da anni a Civitavecchia, mentre chi l’ha confezionato e arricchito con le foto è l’editore Armando Siciliano (foto), di Messina, che da anni porta avanti il suo progetto “Recupero della memoria”. Il testo in questione “Come cuntavene li nnantisciuti – Voci del dialetto presiccese” verrà presentato in occasione della terza edizione della notte romantica (sabato 23 giugno alle 19,45) con la presenza dell’autore, dell’editore e di Daniela Casciaro, che ha scritto la prefazione.
La genesi della pubblicazione e l’incontro con l’autore «Ci tenevo tantissimo a questo lavoro su Presicce, paese che ho conosciuto diversi anni fa, quando sono venuto in vacanza a Lido Marini. Mi occupo principalmente del recupero della memoria e questo libro, il primo del genere nel Salento, entra appieno nel tema. Editarlo mi ha gratificato molto”, fa sapere l’editore. E come spesso succede, in questo caso l’incontro con l’autore, è avvenuto per caso. «Nel mio girovagare ero a San Pietro Vernotico e lì una mia amica mi ha confidato che voleva andare in un paese del leccese per salutare degli amici e quando mi ha detto Acquarica del Capo non ho esitato ad accompagnarla. Lì sono venuto a conoscenza di questo testo, molto ben fatto e mi sono proposto di editarlo, con stupore dello stesso autore che aveva avuto difficoltà a presentarlo nelle case editrici».
L’idea di un libro su Franco Simone L’aggiunta delle foto è la chicca del testo. «In tutti i miei libri della memoria inserisco foto vecchie che arrivano massimo al 1960. A me – continua Siciliano – interessano i volti della gente, che lasciano trapelare la sofferenza dei tempi, le foto di famiglia che spesso vengono buttate via con molta facilità quando gli anziani non ci sono più. Io le recupero prima che vadano perse». E per recuperarle l’editore è pure rimasto due giorni a Presicce, con il suo scanner a ricevere i contributi di chi aveva del materiale. «Con la raccolta delle foto cerco di coinvolgere la gente a partecipare al libro: una volta pubblicato sentirà di aver preso parte alla creazione lo sentirà come proprio. I presiccesi – spiega l’editore – hanno capito e partecipato, ho raccolto davvero belle foto. Mi auguro che in altri comuni ci sia la voglia di conservare la memoria degli anni passati». E tra gli altri lavori che vorrebbe fare spunta un libro su Franco Simone, il cantautore di Acquarica del Capo: «Avrei voluto pubblicare un libro su di lui, l’ho sempre apprezzato e, inoltre, riproporrei l’ascolto anche nelle scuole della sua canzone “Cara droga”, testo che ha ancora un suo valore, ma che è stato sottovalutato all’epoca».
Ilaria Lia
Pubblicato su Piazzasalento il 23 giugno 2018
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